Tre punti di forza di Casamassima.
“Vantiamo diverse eccellenze nei campi della cultura, arte, architettura, sport, innovazione ed enogastronomia. Abbiamo un’ottima posizione geografica. Le critiche, quelle vere e costruttive”.
Tre punti di debolezza di Casamassima.
“Decenni di lassismo politico e amministrazioni inefficienti. Poco spirito civico, di collettività e di comunità ma anche quel sano campanilismo che ne deriva. Le critiche fini a se stesse, distruttive”.
Qual è la sua visione futura di Casamassima?
“È la visione di una Casamassima ‘normale’ dove chi amministra lo fa con grande determinazione, con spirito di servizio e nel modo migliore possibile. Dove i sevizi per i cittadini funzionino al massimo delle loro possibilità. Dove, tutti, si collabora con uno spirito civico comune. Dove nessuno dovrebbe rimanere indietro e ci si adopera perché questo non avvenga. Dove si rispettano, si curano e preservano i beni comuni ed il proprio territorio. Dove si può passeggiare in bici e stare tranquilli. Dove si possono portare i bimbi al parco e girare col passeggino o in sedia a rotelle senza barriere. Dove si possa fare sport e cultura. Dove ci si senta sicuri, sicuri nelle (e delle) proprie scuole, sicuri nelle strade e a casa propria. Dove istituzioni e cittadini si migliorino, controllino, tutelino, insomma si ‘guardino le spalle’ a vicenda. Una visione di un paese dove ci si indigna per le cose ‘storte’, ma nel quale ci si unisce per risolverle e per migliorarsi”.
Quali sono i primi tre provvedimenti che adotterebbe?
“Viviamo in un paese dove ormai tutto è prioritario quindi, tralasciando quelle che possono essere solo velleità propagandistiche è necessario iniziare a lavorare seriamente dal primo giorno. Per farlo è indifferibile e impellente la ricognizione e il riavvio della intera macchina amministrativa, nonché la ricognizione e l’analisi delle risorse di bilancio. Fare scelte dirette inequivocabili e trasparenti è responsabilità della politica, come assicurarsi che vengano portate a compimento”.
Quali criteri avete seguito per la composizione della giunta?
“Proprio perché siamo fortemente determinati a lavorare dal primo giorno, abbiamo composto e presentato prima delle elezioni la squadra degli assessori, esterni, che saranno il riferimento amministrativo diretto qualora i casamassimesi con il loro voto ci diano la possibilità e la responsabilità di amministrare. Sono stati scelti sotto la mia responsabilità e con l’appoggio del intero gruppo M5S. I criteri per la loro composizione sono state le competenze per titoli e professione, la conoscenza diretta dell’impegno e dei risultati nel loro campo, la loro integrità, e, non ultimo, il lavoro svolto insieme agli attivisti e cittadini per la creazione di un programma che è la nostra idea di paese. Sono persone preparate e competenti che metteranno ‘testa e cuore’ nel loro mandato. Reputo e auspico che siano le persone giuste al posto giusto”.
De Tommaso, Birardi, Cessa: chi salverebbe e perché?
“Ognuno di loro è, fino a prova contraria, persona stimabile che sicuramente ha fatto qualcosa, giusta o sbagliata che sia, sarebbe scorretto non attribuirlo. Ma chi sia da salvare e perché è una domanda alla quale l’unica risposta possibile, considerando che le loro amministrazioni hanno determinato la Casamassima di oggi, è: nessuno”.
Da decenni in tutti i programmi si parla di rilancio del borgo antico ma rispetto ad altri paesi siamo bloccati, in cosa sbaglia la politica casamassimese?
“A mio avviso si sbaglia nello scrivere programmi e promettere provvedimenti che si sa bene di non poter rispettare, nel fare tutto facile in campagna elettorale e disattendere promesse e impegni poi. Si sbaglia nel creare aspettative pur di vincere e senza sentire minimamente l’enorme responsabilità che invece comporta amministrare. Per il borgo antico c’è bisogno, a mio avviso, di una serie di azioni che sono parte di un progetto ampio, serio e organico. Abbiamo diversi studi e progetti, fatti negli anni da tanti professionisti del territorio e non. Come anche tanti sono gli interlocutori e gli attori attivi di questo patrimonio dei casamassimesi. Nessuna bacchetta magica risolve. Bisogna lavorarci insieme. Seriamente e da subito”.
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