L'editoria pubblicato su "La Voce del Paese - ediz. Casamassima", nelle edicole da sabato 20 dicembre.
Il Commissario ha approvato l’Atto Costitutivo e lo Statuto della Fondazione mons. Don Sante Monataro
La presidente sarà l’aspirante sindaco Nica Ferri
Violata la Carta di Pisa citata dalla stessa Libera Casamassima
La bomba è scoppiata. Il 2 dicembre scorso, il Commissario prefettizio, con atto ufficiale, ha dato il via alla Fondazione mons. don Sante Montanaro, impegnando il Comune di Casamassima (socio minoritario al 20%, tra l’altro) a concorrere alla costituzione del fondo, concedendo l’uso di spazi pubblici e beni mobili di proprietà comunali.
Quando tre settimane fa abbiamo anticipato il rischio di un ipotetico conflitto d’interessi, siamo stati tacciati di poca professionalità (tanto per usare un eufemismo). Invece avevamo semplicemente fatto il dovere di ogni giornalista, anticipare su tutti le “volontà” politiche, soprattutto in un regime di campagna elettorale, quando dovrebbe prevalere la trasparenza, per il libero esercizio del voto che sarà nel maggio del 2015.
La Fondazione, ricordammo dalle colonne de “La Voce del Paese – Casamassimaweb”, è in primis il grande sogno della candidata sindaco di LiberaCasamassima, la pediatra Nica Ferri.
Come la mettiamo adesso?
Intanto, è parecchio discutibile l’atto approvato dal commissario straordinario Alfonso Magnatta e dal segretario comunale Pietro Lorè. Un commissario non politico, che dovrebbe occuparsi di mera ragioneria dei conti, si è sostituito alla politica creando un curioso precedente. È una grande, anche troppa, assunzione di responsabilità. La nascita di una Fondazione pubblica, culturale, sincera dovrebbe essere il frutto di un lavoro politico, o della società civile. Solitamente nascono dopo che si sono formati dei Comitati liberi cittadini.
Inoltre, vorremmo sapere chi ha rendicontato le opere libraie e i lasciti che costituiranno l’ossatura di questa Fondazione. Chi ha stimato le cifre contenute in delibera e nell’atto costitutivo disponibili sul sito del Comune? È sufficiente un tecnico di parte, delegato dal Commissario? Come si può liquidare una materia così complessa con atti commissariali, che al contrario meriterebbe un’approfondita discussione politica ampia e democratica, in sede pubblica di Consiglio comunale?
Sono tanti gli interrogativi. Ma come la mettiamo con l’aspirante sindaco, nonché presidente della Fondazione, comunque legata al nome e allo spirito della Fondazione, dott. Nica Ferri? È mai più credibile la sua candidatura a sindaco?
A rispondere a questa domanda, cadendo evidentemente in contraddizione, è lo stesso partito (lista civica) che la sostiene: Libera Casamassima.
Mi spiego. Siamo andati a rispolverare il famoso documento di LiberaCasamassima diffuso nel novembre scorso, un manifesto, una carta dei valori con la quale si annunciava la candidatura a sindaco di Nica Ferri. Riportiamo un passaggio chiave, che dimostra quanto, a questo punto, la candidatura della Ferri abbia perso di credibilità.
“LIberaCasamassima – si legge in quel documento – congiuntamente all'indispensabile accordo programmatico, intenderà proporre un nuovo patto sociale fondativo della comunità di Casamassima. Un Patto che coinvolga politica, istituzioni, parti sociali e cittadinanza, ispirato alla Carta di Pisa e fondato sulle buone pratiche europee e su regole di condotta trasparenti e definite, accettate da tutti coloro che intendono candidarsi alla gestione della cosa pubblica, con la finalità di sradicare ogni forma di malgoverno e introdurre il disvalore della illegalità come sentire comune. Si tratta di una battaglia culturale e politica, fatta non di parole ma di azioni ed esempi quotidiani, che il momento di crisi e di cambiamento che stiamo vivendo a livello globale rende non solo obbligata ma anche favorevole. Ciò premesso, LiberaCasamassima, sulla base di questi principi irrinunciabili ha chiesto (come involontariamente già divulgato) alla d.ssa Nica Ferri, donna e professionista seria, conosciuta e apprezzata, da anni impegnata silenziosamente sul territorio, la disponibilità a rappresentare, con il suo alto profilo, il Candidato Sindaco della propria Lista, per le elezioni amministrative 2015, nell’ambito di un contesto politico auspicabilmente allargato ai partners d’elezione”.
Per carità, nessuno mette in dubbio la serietà e la professionalità della Ferri. Ma la Carta di Pisa – a cui si ispira LiberaCasamassima – non può essere carta-straccia. Bisogna essere liberi fino in fondo per ricordare che la Carta di Pisa, codice scritto di condotta per gli amministratori promosso nel febbraio 2012 dall’Associazione Avviso Pubblico, contrasta in modo chiaro ogni forma di “conflitto di interesse”. La Carta di Pisa, sposata da LiberaCasamassima, impone a governatori e amministratori il divieto di accettare regali e di cumulare cariche, specie quelle che creano commistioni incestuose tra controllori e controllati.
La politica italiana di fatto poche volte ha preso alla lettera quella Carta, che tanto ci rievoca Pisa, il simbolo di una torre inclinata, in bilico proprio come la candidatura oggi di Nica Ferri. Faccia un passo indietro, in nome di quella Carta. Altrimenti cadrà giù.
Commenti
In ogni caso l'art.63 del decr, legisl 267/2000/Testo unico sugli enti locali) prescrive che
"""Non puo' ricoprire la carica di sindaco..., consigliere comunale,:
1) l'amministratore ... di ente, istituto o azienda soggetti a vigilanza
in cui vi sia almeno il 20 per cento di partecipazione,
rispettivamente da parte del comune.. o che dallo
stesso riceva, in via continuativa, una sovvenzione in tutto o in
parte facoltativa, quando la parte facoltativa superi nell'anno il
dieci per cento del totale delle entrate dell'ente"""
ORBENE
Se la fondazione fosse ente soggetto a vigilanza del comune la Ferri qualora amministratrice comunale sarebbe incompatibile sia per via della compartecipazione al 20% del comune , sia per la sovvenzione continuativa facoltativa superiore al 10% delle entrate della fondazione; e quindi se eletta dovrebbe optare per il comune o la fondazione.
Ma non pare sia previsto che il comune controlli o approvi i bilanci della fondazione o altro, restando la fondazione del tutto autonoma dal comune.
In sostanza la fondazione sarebbe come una proloco, una associazione cieliblu,un comitato festa patronale o altra, o una qualunque associazione culturale o sportiva che riceva sovvenzioni dal comune ma senza che il comune abbia potere e dovere di controllarne l'operato con autorizzazioni o veti, nell'esercizio di un potere di vigilanza.
Condivisione ZERO cominciamo bene........... Atteggiamento tipico della sinistra di oggi.
Le domande da porsi sono: se effettivamente il comune corrisponde ad una (benemerita, senza dubbio)fondazione culturale non solo immobili di proprietà comunale, ma anche una somma in denaro annuale già fissata, non è una contraddizione candidare come sindaco il presidente di tale fondazione? E, nel caso di elezione e, ipotetica, rinuncia alla carica della fondazione, non continuerebbe a sussistere un palese conflitto di interessi con il consiglio di amministrazione di tale fondazione composto dal marito e dai due figli del sindaco?
Restiamo nel pratico, perché, oggettivamente ad un casamassimese le presunte implicazioni politiche di trattative, imposizioni, passi indietro, poco interessa.
Non posso non concludere in serenità offrendovi il ritornello di una canzoncina del '39 di Mario Latilla: "Evviva la torre di Pisa che pende che pende e mai non viene giù!"
Un sincero, sentito, felice e sereno natale alle due redazioni.
Non entro, non avendone elementi sufficienti, nel merito di ambienti e interessi o finalità che esprime la Ferri e chi la attacca. Ma, mi sembrano espressione di grossolana ignoranza giuridico-amministrativa e colossale insipienza politica gli strali contro la Ferri basati su una pretesa (inesistente) incompatibilità-conflittualità della candidata in relazione al suo ruolo propulsore di una fondazione senza scopo di lucro, e di cui il comune sarà socio per un quinto.
Anche perché la legislazione vigente prevede che qualora la Ferri diventi sindaca o consigliera e vi sia incompatibilità con un suo (eventuale..!)ruolo nella fondazione, la detta eletta possa rinunciare alla carica nella fondazione oppure a quella di amministratrice.
Ancora più squallide le argomentazioni che danno addosso, senza alcun fondamento, al commissario(che ha i poteri del consiglio) con asserzioni inconsistenti per il caso di istituzione culturale, e ne connettono l'operato meramente istituzionale con la candidatura della Ferri, quando casomai appare evidente il contrario, cioè l'assunzione (finalmente)di iniziativa comunale utile alla comunità e probabilmente finora denegata(alla comunità!) da politici che agivano pensando al futuro delle loro poltrone e vedevano potenziali concorrenti ovunque, e rispetto ai quali probabilmente la Ferri , specie in mancanza come pare doversi ripetere di alternative dal basso, potrebbe rappresentare una certa rottura anticasta, come spesso succede allorquando una donna,capace e capace di ascoltare la gente, non serva di partito e non abbisognevole di arraffare, si ritrova a fare da sindaca(è già successo a Turi nel 97-2002 con l'unico sindaco/a di cui si possa dire che non ha fatto porcate).
caro dott? Teofilo l'orientamento politico della sua testata ormai è chiaro anche ai meno attenti. Qualcuno si chiede ancora come mai per lunghi periodi non è possibile commentare i vostri articoli ed esprimere pareri od opinioni sui personaggi che hanno tenuto la scena negli ultimi anni, mentre il loro capo scorrazza entro e fuori il comune illudendosi per un suo impossibile ritorno. E' un modo per proteggerlo da un certo e meritato sbugiardamento mediatico? E che dire delle insinuanti valutazioni politiche e morali sulla dott.ssa Ferri, sulla sua famiglia e sul suo vissuto sociale che palesemente lei ignora o conosce attraverso la bocca maldicente del suo ispiratore? Piuttosto che invitarla a ritirare la sua candidatura perchè non essere certi della sua rinuncia alla presidenza della fondazione? Una persona corretta come la dott.ssa Ferri non può che fare così, ne sia certo! Ma questo al suo ex non va bene perchè con Ferri candidata salta parte del suo già inesistente bacino elettorale, vero? Questo paese ha bisogno dell'apporto delle persone migliori e non del ritorno delle persone che hanno ampiamente dimostrato di saper fare esattamente tutto ciò che non si deve fare per amministrare un paese, ma proprio tutto. Lei ha i mezzi riservati ed indivulgabili per sapere chi sono e se non le è vietato, mi piacerebbe incontrarla in pubblico per invitarla anche a fare politica, ma per la nostra Casamassima e non per ALTRI. Certo ha prontamente pubblicato lo "schifo" manifestato da casamassimese, però avrà riluttanza a pubblicare il mio commento. Lo faranno altri, ne sia certo.