“Su cosa si deve esprimere il consiglio comunale stasera? Anche noi facciamo fatica a capirlo. Siamo entrati in consiglio comunale nel 2011 e, a parte le relazioni presentateci, non possiamo conoscere la vicenda nel dettaglio”. Parole di Vito Rodi, capogruppo di Autonomia cittadina, pronunciate lunedì scorso in consiglio comunale. “Mi pare che l'ente debba procedere all'acquisizione delle opere – ha aggiunto – ma visti gli oneri previsti per la loro acquisizione, appunto, non sarebbe necessario fare prima una pianificazione attenta e puntuale? Il Comune dovrebbe, una volta acquisite le opere, manutenerle, curarle, pulirle, per cui ci preoccupa l'aspetto finanziario. E poi credo vada anche fatta una verifica sugli standard, dato che qualche sentenza del Consiglio di Stato pone una differenza tra standard urbanistici e pertinenziali, anche se la convenzione del 2009 mi pare preveda il trasferimento di tutto. Ritengo che comunque si debba trattare tutta la vicenda con la massima attenzione”.
[da La voce del paese del 21 giugno 2014]
Commenti
L'inesattezza cui facevo riferimento con il primo commento è riferita alla necessità, evidenziata dal Consigliere Rodi di pianificare gli oneri (finanziari, presumo) per l'acquisizione al patrimonio delle opere di urbanizzazione.
Tale pianificazione andava fatta prima ancora della adozione del Piano Commerciale, quindi più di venti anni fa, per valutare se gli oneri per la corretta gestione delle opere di urbanizzione potevano essere sopportati dalla collettività.
Tale pianificazione non è stata fatta allora ed oggi, non potendo più modificarsi il Piano, la collettività dovrà farsi carico degli oneri così come rivenienti da atti erronei e, tuttavia, validi ed efficaci per tutti.
in questo senso, l'attuale amministrazione e la collettività di Casamassima scontano - incolpevolmente, sempre che gli oneri si rivelino eccessivi, errori di passate gestioni amministrative, senza alcuna possibilità di rimedio, perché acqusire al patrimonio le opere di urbanizzazione è un onere inderogabile.
Era necessario per chiarire le posizioni di tutti, compreso le responsabilità passate e future.
Ci saranno spese tecnico-legali da affrontare-anticipare e quindi atto deliberativo di Consiglio e non di Giunta. Ci sono partite da portare a bilancio in attivo e passivo , quindi atto deliberativo di Consiglio. Ecc.
Non aver capito questo da chi è un esperto di amministrazione è grave; credo che si dice di non aver capito per non capire e non far capire.
Il non averlo fatto o, il che è lo stesso, averlo fatto male, è oggi irrilevante, non avendo più l'amministrazione alcuna discrezionalità,consumatasi irrimediabilmente all'epoca della adozione del Piano quando lo stesso è stato dimensionato e sono state individuate le opere e sono stati calcolati, si presume, i loro costi di gestione. Diversamente, non sarebbe possibile affermare costantemente da parte del Giudice che l'obbligo di acquisizione al patrimonio delle opere di urbanizzazione è inderogabile.