Se si prende la provinciale 75 Acquaviva-Casamassima dopo circa 3.5 km ci si imbatte in una strada sulla sinistra, comunemente denominata Tarantina, appunto perché anticamente collegava Bari e Taranto.
Pur non essendo la via principale per recarsi ad Acquaviva è comunque molto frequentata e non solo dagli agricoltori che hanno i campi nella zona: porta infatti alla masseria Mofetta, al casello autostradale di Acquaviva e inoltre è preferita da molti camion che lavorano nel centro di betonaggio poco distante, che in questo modo possono scorazzare fra Casamassima, Acquaviva e Sammichele senza dover entrare nei paesi.
La strada in questione è in parte nel territorio di Casamassima e in parte nel territorio di Acquaviva, e stando ai cartelli che si incontrano, fa parte di un percorso ciclo-turistico tra i comuni di Acquaviva delle Fonti e Cassano Murge, ed effettivamente nella zona di competenza acquavivese è normalmente transitabile, ci sono tracce di interventi di riparazione.
Le difficoltà sorgono entrando nella Tarantina da Casamassima: dopo circa 600 metri ci si imbatte in un centinaio di metri che, a voler essere gentili, si possono definire disconnessi.
L’acqua nelle buche non ci ha permesso di renderci conto della loro profondità ma se ne può avere un’idea se si considera che l’ultima pioggia risaliva a tre giorni prima delle foto mentre poco più giù il manto stradale risultava asciutto.
Si notano bene invece le crepe e i segni sull’asfalto che presto porteranno alla formazione di nuove buche o all’allargamento di quelle esistenti.
Conosciamo bene la situazione in cui versano le strade cittadine e lo stato dei lavori di riparazione, che guarda caso, avrebbero avuto inizio alla vigilia della caduta dell’amministrazione: e dunque perché dovrebbe stupirci trovare in queste condizioni anche le strade di campagna?
Abbiamo da poco sentito parlare di proposte per rivalutare il territorio e per attirare turismo (i vari PIST, GAL e Bottega del Futuro) ma come possiamo sponsorizzare un territorio che si presenta in tali condizioni?
Ma forse un motivo c’è. Infondo la Tarantina non è una strada principale e vogliamo augurarci che finora chi di dovere non si sia ancora accorto del dissesto.
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