Mike torna a Casamassima. È questo l’epilogo del piano di riordino ospedaliero, in tal caso favorevole per la nostra città. L’ambulanza medicalizzata, in gergo si chiama appunto “Auto Mike”, da Turi sarà trasferita a Casamassima, anche se – spiega la dottoressa Roberta Ladisa (responsabile del 118) in esclusiva a Casamassimaweb e Turiweb – il piano di riordino sanitario potrà essere rivisto e, appena entrerà in funzione si attiverà un continuo monitoraggio.
A Turi però l’amministrazione comunale è sul piede di guerra e promette battaglia per riappropriarsi dell’auto medicalizzata (MIKE).
La dottoressa assicura: “La salute dei turesi e delle utenze dell’area tre (Casamassima, Turi, Sammichele, Gioia) non è assolutamente in pericolo”.
“Non c’è stata alcuna intenzione di voler penalizzare Turi a vantaggio di Casamassima – spiega Ladisa - Se mettessi l’auto medica a Turi, a Casamassima potrebbero lamentarsi dello stesso problema, ma le cose non stanno così, perché il mezzo che trasporta il medico non è fermo. L’auto medica, coprendo un’area di 20 km, potrebbe trovarsi paradossalmente in un codice rosso più vicino a Turi che a Casamassima, perché il mezzo ripeto è in movimento. Non so perché si pensi che Turi sia penalizzata. Capisco le preoccupazioni dei sindaci, ciascuno vuole tutelare la salute della propria popolazione. Ma noi operiamo solo nell’interesse della salute pubblica e nessuno sarà lasciato solo”.
Insomma il medico è il vero oggetto del contendere. Tuttavia, ciascun comune a un’auto con equipaggiamento India (autista, soccorritore, infermiere) o Victor (autista e soccorritore). Si è detto anche che l’equipaggiamento India non ha grandi manovre di intervento in caso di codice rosso. “Non è così – esclude la dottoressa Ladisa – il mezzo India interviene sui codici rossi. Per esempio, se a Sammichele che non ha neppure un punto di primo intervento intervenie una India per arresto cardiaco, l’equipaggio è in regolare possesso delle blsd, cioè è capace di massaggiare, ventilare e usare un defibrillatore semiautomatico. Nel frattempo viene attivato subito il mezzo con il medico (Mike) che non arriva mai in ritardo. Da Casamassima a Rutigliano, che non ha neppure un’ambulanza, ci impieghiamo solo otto minuti. Secondo me le statistiche rassicurerebbero molto”.
A proposito di numeri, la responsabile del 118 prova ad analizzarne alcuni: “Turi registra il 2% dei codici rossi. In ogni caso, questo piano di riordino è un accordo integrativo. Se il sistema non dovesse funzionare o prevedesse carenze, poco ci vorrebbe per tornare a sedersi su un tavolo e rivederlo. Se sarà penalizzata una popolazione andrà rivisto. L’assessore regionale Fiore è stato chiaro: disse che ci teneva a rivederlo e monitorarlo dopo che fosse entrato in funzione. Attualmente non è entrato in funzione.”
Ladisa confida: “La Puglia in passato è stata medicalizzata in maniera estrema. Oggi, il sistema è in carenza, è problema di tutta Italia e non solo della nostra regione. Nella nostra area abbiamo solamente tre medici che turnano 24 h su 24. Si fanno tanti sacrifici per la salute. Il 118 ovviamente riceve pressioni da tutte le parti. Capisco le ansie, ma ci vuole anche un po’ di civiltà e di informazione dell’utenza, poiché non è mai stata pienamente informata su quando attivare un sistema di emergenza. Il piano serve anche per evitare che il medico intervenga su qualsiasi tipo di evenienza, compresa una distorsione di caviglie o un semplice graffio”.
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