Nello spazio dedicato alla salute, questa settimana parliamo – collegandoci anche all’inchiesta ambientale sul territorio che stiamo portando avanti – di un elemento molto pericoloso per la nostra salute: l’amianto.
L’amianto è un minerale con struttura fibrosa, composto da due grandi famiglie: il serpentino (il principale componente è il crisotilo o amianto bianco) e gli anfiboli (i più noti sono l'amosite o amianto grigio e la crocidolite o amianto blu).
LA SUA ORMAI ACCERTATA NOCIVITA' per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti paesi. Le polveri di amianto, respirate, provocano infatti l'asbestosi, nonché tumori della pleura, ovvero il mesotelioma pleurico e dei bronchi, e il carcinoma polmonare. L'amianto è stato riconosciuto come un cancerogeno certo per l'essere umano, ma il rischio di patologie tumorali è legato soprattutto alla dispersione di fibre di amianto nell’aria o nel suolo, il tutto connesso alla perdita di consistenza del manufatto (case in cemento-amianto) dovuto agli agenti atmosferici o per danneggiamento meccanico da parte dell’uomo stesso. È da escludere una dispersione di fibre tossiche in ambiente se il manufatto di cemento-amianto è conservato in ottime condizioni. Con il passare degli anni, tuttavia, si è cercato di evitare che questo minerale venga utilizzato per i rischi accertati alla salute; a questo proposito la legge n°257 del 1992, ha sancito il divieto assoluto di vendita di questo materiale. Numerose sono state le domande di pre-pensionamento dei soggetti che hanno lavorato a stretto contatto con esso, e l’asbestosi è stata la prima malattia professionale amianto-correlata riconosciuta dall’INAIL. Successivamente, precisamente nel 1994, altre patologie sono state riconosciute “professionali” da contatto con l’amianto: il mesotelioma e il carcinoma polmonare.
LA PATOLOGIA. L’asbestosi è una patologia cronica polmonare dovuta alla eccessiva esposizione e inalazione di fibre di asbesto (amianto); queste fibre penetrano attraverso le vie respiratorie e vanno a depositarsi negli alveoli polmonari creando un infiammazione da corpo estraneo; successivamente i macrofagi iniziano la loro fase di difesa e stimolano i fibroblasti a produrre tessuto connettivo procurando una fibrosi interstiziale. Le fibre tuttavia raggiungono la pleura, esercitando anche lì un’azione fibrogena e cancerogena. I soggetti a rischio sono coloro che per motivi di lavoro, vengono a contatto con quantità anche minime di fibre di asbesto e possono manifestare la malattia anche diversi anni (anche decenni) dopo l’esposizione. L’asbestosi è una patologia che può evolvere in malattie più importanti come il carcinoma bronchiale. In Italia a causa dell’amianto si continua a morire, milioni e milioni sono le tonnellate di amianto presenti ancora nel territorio nazionale, mancano impianti e discariche, ma soprattutto quello che manca è l’informazione che i cittadini meritano per salvaguardare la propria salute.
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