Solo qualche settimana fa la scuola materna ‘Bruno Ciari’, afferente il circolo didattico ‘Rodari’, in capo alla neo dirigente Rosanna Brucoli, era insufficientemente pronta per accogliere la scolaresca (“Non è agibile”, dissero), che saltò fuori l’ipotesi di demolizione.
A prospettare questa ipotesi furono gli amministratori della giunta Birardi, fornendo anche ai nostri taccuini la versione secondo la quale sarebbe esistito un documento del 2004 – a firma dell’ex capo dell’ufficio tecnico – che ‘suggeriva’ la demolizione dell’edificio tanto erano gravi i danni da non poter essere risolti alternativamente. “Una cosa certa – aveva detto ai genitori riuniti in assemblea l’8 settembre scorso l’ex sindaco Mimmo Birardi – è il fatto che già il 3 marzo del 2004, oltre 10 anni fa, l'allora responsabile dell'ufficio tecnico comunale cittadino, con una nota, suggeriva all'amministrazione di vagliare e considerare la possibilità di abbattere l'asilo, in quanto già all'epoca presentava delle problematiche difficili da risolvere che forse avrebbero reso più semplice la sua demolizione e la conseguente attuazione di soluzioni alternative”. Le sue parole sono rintracciabili nel numero de La voce del paese del 13 settembre scorso (data, tra l’altro, successiva alla caduta della sua amministrazione).
Di quel documento di Alessandro L’Abbate del 2004 – chiariamolo a beneficio d’inventario – noi non abbiamo mai né avuto né visto copia. E ne ignoriamo, altresì, la mera esistenza. Detto ciò, tuttavia, abbiamo invece recuperato una relazione tecnica realmente esistente, cioè quella dell’ingegnere che ha redatto un resoconto ufficiale, depositato agli atti del Comune già nel mese di maggio 2014, secondo il quale la scuola Bruno Ciari non ha mai avuto bisogno di essere demolita e ricostruita, ma solo ‘sistemata’. La relazione porta la firma dell’ingegner Domenico Colapietro e riferisce l’attività effettuata in situ con relativa valutazione. “Dall’analisi – è riportato nella relazione del tecnico incaricato dal Comune già a maggio scorso – si può accertare l’idoneità temporanea dell’organismo edilizio (la scuola Ciari) limitatamente alle singole aule negando l’accesso alle stesse dal foyer che resta temporaneamente interdetto al suo uso”. “L’accessibilità – continua – alle singole aule avverrà esclusivamente a mezzo degli spazi esterni sino a completamento degli interventi a farsi”. In poche parole l’edificio in questione, la scuola Bruno Ciari sarebbe stata sempre agibile, previa interdizione della zona da sistemare. E cioè l’area sottostante il cono. L’ingegnere che ha redatto quella relazione, inoltre, spiegava il tipo di intervento a farsi: “rimuovere il manto in guaina […]; demolire le parti rigonfie sino a scoprire i ferri d’armatura […]” con relativa pulitura e trattamento con vernice adatta; “ripristinare il manto” (con guaina di spessore di 4 millimetri sovrapposti etc.). “Si consiglia – spiega la relazione – di provvedere nel più breve tempo possibile a un’analisi globale statistico-sismica del manufatto […] al fine di mettere in atto interventi di adeguamento che possano assicurare livelli di sicurezza in conformità alle prescrizioni” di legge. Dalla relazione, come si evince, non si parla di demolizione ma di adeguamento.
Perché, dunque, l’ipotesi di demolizione avanzata dall’ex sindaco? Addirittura si stava procedendo con il trasferimento di una parte dei bambini presso i locali del Sim in via Lecce e un’altra parte presso quelli del giudice di pace in via Pascoli. Un interrogativo che si spera possa essere spiegato a breve dal ‘superstite’ dell’operazione in questione, il capo dell’ufficio tecnico Donato Capacchione.
Stando a quanto si è appreso in settimana – a seguito dei vari incontri genitori-ente Comune – i lavori in corso (che restituiranno la Ciari alle famiglie già dalla settimana prossima) sarebbero stati valutati intorno ai 4mila euro.
[da La voce del paese del 28 settembre 2014]
Commenti
fate il vostro lavoro se ne siete capaci
la voce del paese..
anche ALTRI hanno tentato, anzi, attentato, di demolire una struttura così importante, senza che ce ne fosse ALCUN MOTIVO. struttura più volte MISTERIOSAMENTE SACCHEGGIATA, come per agevolare il lavoro.....
I MISTERI SI RACCONTANO PER INTERO.
se no è propaganda.
Il sindaco Birardi ha avuto da ridire sulla deontologia di alcuni tecnici del comune; quindi le sue infondate accuse rivolte ai signori... (rileggetevi i nominativi sull'ultima edizione de LA VOCE DEL PAESE), date in pasto al popolo a cuor leggero e senza uno straccio di documento, mettono cattivi pensieri che non lasciano spazio agli improbabili miracoli!
Da una parte c'è la massima autorità del paese che accusa, dall'altra vi sono fior di professionisti offesi ed umiliati. In mezzo il povero cittadino che subisce!
E la giustizia terrena, non dovrebbe intervenire? O bisogna aspettare quella Divina?
Amen.