Dopo aver ottenuto nel 2012 il premio come la migliore in assoluto e nel 2013 il premio come la più buona, quest’anno la ciliegia “Ferrovia” di Casamassima porta a casa il riconoscimento come “la più bella d’Italia” al 17mo concorso nazionale “Ciliegie d’Italia”, svoltosi a Chiaiano, in provincia di Napoli, lo scorso weekend.
“Non potrebbe essere altrimenti – dichiara Lucia Creatura ai nostri microfoni all’indomani della vittoria – La ferrovia di Casamassima è superiore alle altre, non solo come genuinità, ma anche sotto il profilo estetico presentandosi con caratteristiche di forma e colore uniche. A tal riguardo qualche anno fa fu fatto persino uno studio dalla Coop e ancora oggi le nostre ciliegie vengono usate a Turi come facciata della cassetta, qualcosa vorrà dire.”
La Ferrovia di Casamassima sale sul palco alle 23 di domenica 22 giugno: a ritirare il premio l’agronoma Creatura, incaricata di consegnarlo poi all’azienda casamassimese “Fratelli Palmieri ” che ha fornito all’esperta il campione da presentare alla giuria. “Quando sono stata chiamata sul palco per ritirare il primo premio – ci racconta la Creatura – sono stata presa da un’incontrollata gioia, è stata davvero una grande soddisfazione”.
Lucia Creatura è un’agronoma ‘innestata’ a Casamassima da 24 anni dove vive con la famiglia; da oltre un decennio è impegnata, fra le altre cose, nella valorizzazione dei prodotti tipici con il fine di richiederne le certificazioni indispensabili alla tutela e promozione, soprattutto per la ciliegia. “Dal 1999 lavoravo al Comune di Turi allo sportello agronomico, quando nel 2003 nacque l’associazione nazionale "Città delle ciliegie" con lo scopo di valorizzare e promuovere la produzione cerasicola nazionale di qualità e formare tutte le attività necessarie ad una proficua politica di marketing territoriale, insistetti con il sindaco per entrarvi a far parte e diedi comunicazione anche al Comune di Casamassima, ma nessuno mi rispose. Nel 2007 iniziai a lavorare a Casamassima allo sportello agronomico che intanto aveva aperto e finalmente convinsi l’amministrazione a divenire socia dell’associazione e così iniziammo a partecipare al concorso annuale, piazzandoci sempre al 3° o 4° posto”.
Nel 2012 giunge la consacrazione tanto attesa, la ciliegia di Casamassima vince come la migliore ciliegia italiana in assoluto aggiudicandosi la possibilità di ospitare la manifestazione per l’anno seguente.
“Lo scorso anno avremmo dovuto ospitare noi la festa nazionale, ma nessuno al Comune ha voluto perché non c’erano soldi, mi hanno detto, così la si è fatta a Turi. Io credo più che altro che nessuno ci ha creduto, che non si è capita l’importanza. Il Comune nel 2012 mi sottoscrisse una delega formale per partecipare come loro rappresentate, ma lo scorso anno e quest’anno questo non è accaduto, per cui posso dire di essere andata per Casamassima, ma da indipendente. Abbiamo vinto quest’anno come la più bella d’Italia, e solo per un punto non siamo riusciti a portare di nuovo a casa il premio come la migliore in assoluto. L’assessore Petroni mi aveva telefonato qualche settimana prima, ma poi non ho sentito più nessuno e incentivata e invitata formalmente dall’associazione nazionale, in quanto socio onorario, ho deciso di parteciparvi autonomamente. Quando non ho avuto riposte dal Comune, ho chiesto alla lista civica “Vivere Casamassima” di supportarmi in questa impresa e sono stati ben felici di farlo. Anche la Pro loco, come gli scorsi anni, mi ha dato il suo sostegno consegnandomi materiale promozionale del comune e delle bellissime fotografie del centro storico che avevano partecipato a un loro concorso recente e che io ho esposto orgogliosa nello stand”.
Chiediamo all’agronoma il riscontro ottenuto dalla nostra ciliegia nelle degustazioni offerte allo stand: “In questi anni ho potuto verificare l’interesse per la nostra varietà che è diversa dalle ferrovie circostanti. Alcuni svizzeri e tedeschi mi hanno messo cento euro in meno per comprare un solo etto di ciliegie, abbiamo l’oro e non lo sappiamo. Molti italiani ancora non conoscono la varietà della ferrovia e questo perché pochissimo è stato anche a livello provinciale e regionale. Tanta gente avrebbe voluto comprare i nostri prodotti, ma durante la manifestazione non era possibile acquistare nulla perché avevo pochissime quantità. Io sono riuscita solo nelle due giornate precedenti alla partenza a fare il giro dei produttori casamassimesi e chiedere loro qualche chilo di prodotti”.
Cosa dovrebbe e potrebbe fare Casamassima per poter un giorno ospitare l’evento? “Se non si svegliano i politici – chiarisce Creatura – potrebbero svegliarsi produttori e associazioni, anche culturali e turistiche, oltre che quelle di categoria. Bisognerebbe convocare una riunione fra i produttori e coloro che sono interessati al discorso che avrebbe ricadute per l’intera comunità. Io ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità, continuerò a sperare perché amo Casamassima anche se non sono nativa di qui, ma ci vivo e lavoro per cui sarei orgogliosa di un tale risultato. All’ultima assemblea dell’associazione dei Comuni, il sindaco Lovascio di Conversano si è presentato per candidarsi come città ospite del prossimo concorso, perché i nostri politici non erano presenti? Così ci tocca ancora aspettare. Nel 2015 si terrà dunque a Conversano, nel 2016 sicuramente in un comune del centro o nord Italia, potremmo candidarci per il 2017, abbiamo tre anni per lavorare. Occorre creare un gruppo di lavoro serio e motivato e preparare sin da ora la candidatura che non potrà che essere accettata. Io ho dimostrato che le cose si possono fare e ottenere. Una manifestazione del genere dovrebbe essere considerata una rampa di lancio per la promozione del paese e dei suoi prodotti tipici e una rampa di rilancio dell’economia. Ogni anno circa 100mila persone visitano la festa, ci rendiamo conto delle ricadute che si avrebbero a Casamassima? Io sono certa che se si chiamano i produttori e si fa loro capire l’importanza vorranno partecipare e unirsi in consorzio. Vogliono solo essere condotti per mano, vogliono qualcuno che sbrighi le questioni burocratiche dato che loro sono sempre molto impegnati. Dovrebbe essere l’amministrazione a fare una cosa del genere, a convocarli e porre delle mete, un programma. Ma io purtroppo ho riscontrato in questi anni un certo disinteresse e mancanza di sensibilità delle varie amministrazioni per il discorso agricolo. Casamassima è un paese fortemente basato sull’agricoltura, sembra però che quasi ce ne si vergogni.”
[da La voce del paese del 28 giugno 2014]
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Comunque e' scandaloso che quel poco di buono presente nel nostro comune debba essere supportato dall'iniziativa di singoli , spesso costretti ad agire "autonomamente" anche per il "tornaconto" degli idioti disfattisti come "cittadino".