Di stringente attualità la questione aperta dell'assessore da rimpiazzare in giunta. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, infatti, sarebbero in corso le trattative per assegnare una carica assessorile alla corrente Gengo-Columbo. In bilico ci sarebbe Gino Petroni, del Movimento Schittulli, mentre il coordinatore cittadino del Pdl, Massimo Cassano, avrebbe riproposto il rientro di Maria Santa Montanaro.
Dalle cronache nazionali invece, la vicenda di Berlusconi: "Slitta voto in Giunta - scrive il Corriere - si cerca un compromesso. Letta: andiamo avanti".
La lettura dei quotidiani è stata offerta dall'edicola Isola della fortuna in via Sammichele.
Clicca sul play e ascolta la puntata!
Commenti
......CHE TRISTEZZA!!!!!!!......
Ci sarà un prevedibile fuoco di retroguardia, da parte di “cattolici” tentati da perduranti pulsioni simoniache, e da ex missini dimentichi del magistero di Paolo Borsellino.
Ma, quando il sipario sarà finalmente calato sulla recita della fabula atellana, rimarrà solo da chiederci, tutti quanti, come sia stato possibile, in tante occasioni e per tanto tempo, subire il tutto senza un gesto, un gesto solo, che valesse a ristabilire la dignità collettiva e la decenza.
Non meno surreale, per non dire ridicola, la riciccia in seno alla maggioranza casamassimese. La peggiore amministrazione di cui abbia memoria. La cosiddetta anatra zoppa era un falco o un’aquila reale in confronto. La maggioranza sembra dirci: “Non siamo noi, è la realtà casamassimese cha fa ridere. Ovverosia: voi casamassimesi che ci avete votato”.
“Il relatore Andrea Augello ritira le tre questioni pregiudiziali presentate ieri; avanza la sua proposta di confermare la convalida dell'elezione di Berlusconi (che fino all'ultimo non voleva fare); e all'unanimità si decide di dare il via alla discussione generale sulla relazione che di fatto ha assorbito le questioni pregiudiziali (diventate ora 'preliminari').”.
(11 settembre, 01:14 - RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA).
“Silvio Berlusconi è entrato nel lungo tunnel che dovrà portarlo nelle prossime ore, al massimo nel giro di qualche giorno, alla decisione estrema. Alla scelta che non avrebbe mai pensato di dover prendere in considerazione. La grande rinuncia, il passo indietro, le dimissioni in piena autonomia dalla carica di senatore. Prima che a farlo decadere sia il voto inevitabile della giunta delle immunità prima e dell'aula di Palazzo Madama al più tardi i primi giorni di ottobre. "So di non avere alternative, comunque tra un mese incombe l'interdizione, non ho scampo: posso tenere in vita il governo per il bene del Paese e uscirne da statista. Ma pretendo garanzie dal Colle". Il pendolo che in questi giorni oscilla frenetico e a volte sembra impazzito, in serata si ferma d'improvviso su un Cavaliere riflessivo. Stremato dallo stress, prigioniero della sindrome da assedio, da accerchiamento. Quasi costretto dalla figlia Marina, dai vertici dell'azienda, dai consiglieri più fidati Gianni Letta in testa, dai ministri Pdl guidati da Alfano a considerare i "vantaggi" di una rinuncia al seggio parlamentare.”.
(Carmelo Lopapa – Repubblica.it – 11 settembre 2011 – la Repubblica.it - © Riproduzione riservata).
Le “questioni “pregiudiziali”, nella riunione di ieri della giunta senatoriale per le elezioni e le immunità, sono diventate, nella faconda esposizione del relatore Augello, “questioni preliminari”; vale a dire che, dopo i tre ponderosi cincischiamenti (proposta di rimessione alla Corte costituzionale; attesa della pronuncia della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, già investita dal ricorso di Berlusconi; proposta di rimessione del quesito alla Corte di giustizia dell'Unione europea del Lussemburgo. Agenda densa, dunque), si arriverà, finalmente, alla decisione in ordine al “merito” della questione: permanenza o decadenza dell’ex premier nella carica di senatore della Repubblica. Non è escluso che lo stesso, messo alle strette, decida di presentare le dimissioni. Ieri, appena ieri, il presidente del Milan aveva proclamato di voler “vendere cara la pelle”; ancora ieri pomeriggio, la senatrice Elisabetta Alberti Casellati, a Sky Tg 24, aveva rumorosamente zittito Liana Milella e Marcello Sorgi, giornalisti di poco conto, impossibilitati a replicare alle autorevoli e stringenti formulazioni giuridiche della parlamentare del PDL.
La sera pare abbia portato più miti consigli.
Se i giochi politici sono più importanti dell'uomo stesso, allora si evince il mal funzionamento della macchina amministrativa!