Straordinaria vittoria di Mimmo Birardi alla gustosa manifestazione ''Sindaci ai fornelli'' svoltasi a Capurso martedì scorso. I quattro sindaci che si sono sfidati ai fornelli nella preparazione di quattro ricette della cucina tipica locale erano Michele Emiliano di Bari, Vito Ottombrini di Ruvo di Puglia, Francesco Crudele di Capurso e Domenico Birardi di Casamassima.
Nell’esecuzione dei piatti i primi cittadini erano affiancati e aiutati da quattro autorevoli e pluripremiati chef/tutor: Cavatelli con le cozze per Emiliano e Giuseppe Panebianco, chef del Boscolo Hotel di Bari; orecchiette con i cardoncelli per Ottombrini e Michelangelo Sparapano, chef del Convivio di Ruvo e prefetto dell'Accademia Italiana Gastronomia Storica; spaghetti al tonno per Crudele e Giuseppe Palmisano, componente della Nazionale Italiana Cuochi e infine vermicelli alla San Giuannid per Birardi e Danilo Vita, appena eletto chef emergente del Sud Italia.
Ogni sindaco aveva poi una propria squadra rionale pronta a incitarlo con urli e tifi da stadio. Non è stato semplice per i sindaci in gara conquistare le preferenze, questa volta non dei cittadini con i programmi elettorali, ma dell’attenta e severa giuria di esperti composta da giornalisti del settore enogastronomico. Accanto a questi anche una giuria popolare con rappresentanti delle varie associazioni locali.
Ad acclamare il vincitore sale sul palco Sandro Romano, ideatore della manifestazione, che rivela come le due giurie fossero concordi solo sul primo posto e non sulle altre tre posizioni, così prosegue con il declamare la classifica e le motivazioni: al 4° e al 3° posto Ottombrini ed Emiliano in quanto i piatti erano troppo saporiti, al 2° posto Crudele perché gli spaghetti avrebbero dovuto essere meno piccanti e al 1° posto proprio Birardi con una ricetta sfiziosa, semplice e gustosa.
L’iniziativa, organizzata dall'associazione culturale “La compagnia della lunga tavola” e dell'assessorato alla Cultura e Marketing Territoriale del Comune di Capurso, è stata una bella occasione di promozione e valorizzazione delle produzioni tipiche e della cultura gastronomica locale.
[da La voce del paese del 3 agosto 2013]
Commenti
Ora, tutto questo non c’è più, insieme alle generazioni che l’hanno frequentata.
La destra vera, come la sinistra, è una invenzione dello spirito, non la sorpresina che cambia nell’ovetto kinder. Non quindi la transdestra attuale di Pignataro.
Eloquente, goliardica e pungente l’affermazione di Franco Laricchia su “Amo Casamassima” nei confronti di Pignataro: “Pignataro è un highlander. Alla fine ne resterà solo uno”. Non basta! Anche quell’uno non c’è più! Fagocitato dal caimano; in sfregio al superonismo della vera destra.
Prendo spunto, infine da Confuso, per chiedere a Scirea di essere più chiaro. Grazie.
Ma la risposta di Alfiere Nero fa pensare esattamente il contrario!
Non ho capito un ***!
Sei fuori strada; e di molto!Ultimamente, tra un "siamo tutti puttane" e un "siamo tutti pregiudicati", mi sento quasi una mammola: non certo un grand'uomo come il compianto Gaetano Scirea. Continua così.
Con le sue continue contraddizioni, quell'aria da politico navigato, le figuracce rimediate con le sue eclatanti sconfitte, la nullità dimostrata, ora, addirittura, nelle mani di un padrone che fa fatica a riconoscere (ora sì, ora no!) e quali ingredienti migliori per suscitare ilarità nella gente???? Indovinate a chi ci si riferisce?
forse trattasi del bersaglio preferito di ALFIERE NERO?
Strano, Nero con nero....
Le forzature rendono l'uomo patetico!
Prima di sparare ***, riflettere un attimo, non guasta! L'entusiasmo gioca brutti scherzi!
Solamente dei poveri giullari al servizio del re!
...un piatto piccante per una serata piccante!...farò da mangiare a tutta Casamassima...aprirò un ristorante per fare i soldi...fare il sindaco non conviene, ci rimettiamo!...
Commento: fantastico, davvero fantastico!
A quanto pare è stato un triste spettacolo dove di culturale non c’era niente, ma c’era molta forse troppa politica, dove il nostro rappresentante ha primeggiato anche come è suo solito nelle sue battute banali e politicamente scorrette.
Penso che il nostro rappresentante in molti avrebbero sperato, se fosse stato lui stesso cucinato.
Forse lui pensa di essere un attore e quindi pensa di far parte di una prosa teatrale, e quindi colmare il deficit culturale, che lui con la delega alla cultura che si è mantenuto, ha praticamente ***.
Gli consigliamo invece della poltrona sul municipio, una parte in un film con jerry calà e de sica.