“Il guerrilla gardening è nato circa 30 anni fa in Inghilterra”, ci racconta Gaetano Pirulli, giovane casamassimese, molto attento alla natura. “L'idea (di proporlo a Casamassima, ndr) è nata dal bisogno di fare qualcosa di concreto, in risposta a chi ci riempie di parole senza neanche fare lo sforzo di piantare un fiore. È una metafora, come la frase che ci invitava a mettere fiori nei cannoni”, continua.
L’iniziativa di guerilla gardening è “un’azione di guerriglia verde, consiste nel piantare fiori nelle città, paese, dove il grigio dei palazzi a preso il sopravento, come il caso Casamassima”, ci spiega Gregorio De Iure, amico di Gaetano Pirulli e ‘socio’ ideologico del progetto, attivo nelle iniziative sociali da tanti anni.
I due amici si sono sintonizzati sull’idea di dare un volto colorato al nostro paese: “Gaetano, in un post su facebook aveva espresso la volontà di seminare un po’ dei fiori in giro per il paese e io ho subito colto l'idea”, aggiunge Gregorio.
Così, da un’idea di bellezza, i due ragazzi si sono attivati con la produzione di sacchetti di semi di fiori da ‘lanciare’ nelle aree grigie del paese e ne hanno costruito un’immagine di ribellione al lassismo e all’abbandono, e stanno coinvolgendo altri giovani attraverso i social network: “Lo spot virale l'ho montato io ed è diventato subito uno dei più visitati del web”, continua a raccontare Gaetano in merito al video che da qualche giorno ha invaso la rete collezionando contatti soprattutto da parte di giovani, non solo di Casamassima. E proprio parlando della sua cittadina aggiunge: “Casamassima ha bisogno di tante cose, ma questo non è un male, è anzi un'ottima occasione. Quando tutti intorno sono assopiti nel sonno, abbiamo la possibilità di fare da "sveglia", utilizzando il web come cassa di risonanza e dando un buon esempio su come tutti possiamo fare qualcosa di buono”.
“Casamassima è un paese ex contadino”, incalza Gregorio. “Cosa intendo? Ci sono molti pezzi di terra abbandonati a se stessi e ci sono le villette comunali che non godono di vita migliore, il verde che cresce è spontaneo e spesso si tratta di graminacee; spuntano sempre più cantieri che creano ombra e grigio. Casamassima sta diventando una piccola cittadina e una cittadina ha le sue problematiche, il grigio dei palazzi certamente non aiuta. Dare colore al paese significa dare speranza sopratutto nel momento storico in cui viviamo. Casamassima ha bisogno di esempi positivi, ha bisogno che la gente torni a occupare gli spazi pubblici e sentirli propri perché solo così si possono proteggere e curare”, ricorda.
Ci si può aruolare per partecipare al progetto? E come?
Il progetto è aperto a tutti – interviene Gaetano – chiunque può investire un paio di euro per una busta di semi e fare un favore all'ambiente. I fiori che noi abbiamo scelto sono fiori che germogliano a marzo/aprile, in prevalenza sono piante cespugliose con dei grossi fiori colorati. Da evitare assolutamente sono le piante infestanti che provocherebbero problemi (edera)”.
Mentre Gregorio, romanticamente, evidenzia: “Voglio sottolineare un aspetto fondamentale: io e Gaetano siamo due coetanei uniti dalla passione per i cani, la musica e la creatività, non siamo supereroi, siamo normalissimi cittadini. Dico questo perché non c'è bisogno di avere particolare caratteristiche per prendere un po’ di terriccio, qualche seme e piantarlo nei suoli pubblici. Un invito col cuore a tutti i casamassimesi è quello di curare anche la fioriera davanti casa propria ripulendola e piantando fiori, facendo attenzione alle piccole cose: da dove si butta la cicca, alla riciclata. Certo Casamassima non ha bidoni posa ceneri ovunque, ma se ognuno di noi incominciasse a fare attenzione e rimproverare chi non lo fa, qualcosina si muove e poi insieme possiamo chiedere ai nostri amministratori più cestini più posacenere, più collaboratori ecologici. Mi permetto una citazione di E. Guevara: ‘Quando si sogna da soli è un sogno, quando si sogna in due comincia la realtà’”.
I ragazzi poi ci salutano anticipandoci che presto avranno altre novità. Intanto augurano buona coltivazione a tutti. E noi aggiungiamo: riprendiamoci il nostro territorio!
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