Assemblea pubblica venerdì 17 febbraio ore 17,00
presso "OFFICINE UFO" Casamassima
A Casamassima abbiamo assistito, ancora una volta, ad azioni di incontrollata violenza.
Sabato 4 febbraio, infatti, in piazza Aldo Moro alle ore 19.00, allorquando il centro cittadino è molto popolato, una giovane donna, di nazionalità cinese, mentre era intenta.. nel suo lavoro di venditrice ambulante, è stato immotivatamente e violentemente picchiata e pestata. Trasportata in ambulanza presso l’ospedale Miulli di Acquaviva delle fonti, le sono state riscontrate lesioni guaribili in 20 giorni ed è stata dimessa non appena i sanitari hanno accertato la stabilità delle sue condizioni.
A sostegno della donna è intervenuta l’associazione “In comune”, che opera sul territorio con un’equipe di professionisti specializzati, proprio nell’ambito di atti di violenza sulle donne, omofobia e razzismo.
Il gruppo facente capo alla menzionata associazione, insieme a esponenti delle forze politiche locali di centrosinistra, si è recato in ospedale al fianco della donna, professionalmente, garantendole, qualora lei avesse voluto, assistenza.
Le forze politiche locali di centrosinistra hanno poi redatto un documento, letto in Consiglio comunale, teso a condannare aspramente l’accaduto.
Il tutto però, nell’assoluta indifferenza delle forze politiche di centrodestra, che non una parola hanno speso al riguardo, ignorando l’accaduto.
Un episodio che inorridisce e fa riflettere la cittadinanza per l’ondata di violenza, razzismo e intolleranza che, da qualche tempo, si sta trasformando in una guerra tra poveri i cui effetti investono i corpi dei soggetti più deboli: migranti, donne, omosessuali.
Appare evidente come attraverso l’assetto emergenziale con cui i governi europei, e non solo, affrontano la crisi stia producendo devastanti arretramenti sul piano dei diritti, dell’accesso ai servizi, del welfare e delle garanzie. Inoltre questi arretramenti uniti alla crescente disoccupazione producono l’effetto di una povertà sempre più larga. Una disperazione sociale che incontra l’assenza delle istituzioni, una povertà culturale che si rafforza nelle norme patriarcali e nelle leggi famigliari dell’omertà. La stessa omertà che ha impedito ai presenti in piazza a Casamassima di intervenire per la difesa della donna.
Ci sconcerta soprattutto l’indifferenza di questa giunta comunale oggi alla guida del nostro paese.
Riteniamo, invece, che le locali istituzioni dovrebbero costituirsi parte civile in un eventuale procedimento penale, esprimendo la propria posizione rispetto a un episodio di tale efferatezza.
L’associazione “In comune” e il Collettivo Kasamatta, con tutte le realtà che operano concretamente sui propri territori – nell’esprimere tutta la solidarietà a Mey – in vista della manifestazione contro violenza, omofobia e degrado sociale, promuovono un’assemblea pubblica per discutere con i cittadini, con i movimenti e le realtà politiche, di diritti dei migranti, delle donne, delle battaglie per le rivendicazioni Lgbtq.
Il ruolo delle istituzioni democratiche, a tutti i livelli, dovrebbe servire per arginare derive razziste, xenofobe, maschiliste e violente.
La politica, come la vita, non è pura amministrazioni di una nuda esistenza, è luogo che diventa degno di questo nome quando sono riconosciuti relazioni, legami, orizzonti comuni a cui aspirare e confini non negoziabili entro cui riconoscere le cose secondo il loro giusto senso. Opposto al tacere.
Noi siamo la parte che vuole restare umana, che non si arrende. Che vuole denunciare, confrontarsi, cercare convergenze comuni, che vuole esserci.
Come associazione siamo impegnati sul territorio con uno sportello che vuole porsi anche da osservatorio sul tema della violenza e del degrado sociale, ma ci appelliamo a tutte le persone di buona volontà, ai partiti politici, ai movimenti, alle associazioni, a tutte le realtà che si riconoscono nell’antirazzismo, nell’antifascismo e nell’antisemitismo, a unirsi a noi nella discussione di domani, venerdì. Chiediamo l’impegno di tutte e tutti per cambiare strada, intervenendo sul piano culturale e della formazione del senso comune, promuovendo il rispetto della dignità di ogni persona.
Bisogna che donne, migranti, studenti, precari e tutti coloro che credono nella costruzione di una città e di un paese della convivenza e della solidarietà, si mobilitino uniti per fare barriera contro l’inciviltà, il razzismo, l’intolleranza.
In comune associazione
COMUNICATO STAMPA KASAMATTA
Accade a Casamassima, in pieno giorno e in pubblica piazza.
A distanza di un anno e per la seconda volta si consuma in un paese dell’hinterland una violenza inaudita: una donna, migrante – nel tentativo di difendere i suoi ‘oggetti di sopravvivenza’ – viene brutalmente aggredita da un gruppo di ragazzi. Un branco, forse.
Ancora una volta l’identikit degli aggressori potrebbe presto rivelarsi un gioco di specchi in cui il carnefice diventa vittima, figlio di quel degrado sociale che da anni denunciamo. Prima un omosessuale, poi una donna.
Sappiamo bene che attraverso l’assetto emergenziale con cui i governi europei, e non solo, affrontano la crisi sta producendo devastanti arretramenti sul piano dei diritti, dell’accesso ai servizi, del welfare e delle garanzie. Sappiamo bene inoltre che questi arretramenti uniti alla crescente disoccupazione producono l’effetto di una povertà sempre più larga.
Una disperazione sociale che incontra l’assenza delle istituzioni, una povertà culturale che si rafforza nelle norme patriarcali e nelle leggi familiari dell’omertà. La stessa omertà che ha impedito ai presenti in piazza a casamassima di intervenire per la difesa della donna. Siamo in una guerra tra poveri, i cui effetti investono i corpi dei soggetti più deboli: donne, immigrati, omosessuali.
Non resteremo silenziose, né ferme. Non entreremo in questa guerra. E non rincorreremo giustificazioni possibili alla violenza sulle donne. Né passionali, né d’altra natura.
Vogliamo denunciare. Denunciare la cecità di questa amministrazione, l’assenza delle istituzioni, l’imbarbarimento culturale, la rabbia sociale, il silenzio delle donne, la paura. Né vittime, né carnefici. In piazza contro il degrado sociale, l’intolleranza, il razzismo, la violenza sulle donne nelle caserme, nei cie, nelle case, nella vita di tutti i giorni.
Promuovono e aderiscono:
Collettivo Kasamatta disobbediente, Associazione In comune, Coll. Clitoridee, Coll. Cime di Queer, Un desiderio in comune, Sinistra critica Bari, Le macerie, Occupy Bari Socrate, Student* baresi in lotta
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Commenti
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Che altro aggiungere? Casamassima diventa sempre meno "ospitale" per tutti. Anche per chi crede di essere esente dalla pressione invisibile del degrado sociale e della criminalità
un amministrazione che non ritiene grave e non si esprime a "caldo", senza vedere chi,come o quando, che alle 7 di sera in pubblica piazza venga pestata una donna e lasciata a terra, sotto gli occhi E I SILENZI di tanti testimoni, SECONDO VOI AGISCE NEGLI INTERRESSI DELLA COMUNITA'?
NOI NON SIAMO UN PARTITO. lo sanno tutti, per rispondere a claudia, basti andare a vedere cosa organizzammo il 3 novembre scorso, iniziativa di denuncia che chiamammo NESSUN DORMA, fortemente critico nei confonti dell amministrazione di allora, tanto che RIUTAMMO la richiesta, arrivata MOLTO IN RITARDO, di patrocinio. e innescammo una dura contrapposizione con i paritti di centro sinistra locali, che dura tutt'ora, riuscendo a mobilitare tante organizzazioni che operano sul tema dell omofobia. e succesivamente con un altra grande iniziativa di piazza, a maggio scorso. per questo e tanti altri motivi l' allora assessore si rifiutò di intervenire, lui come tutti gli esponenti del c.s. locale, in un modo o nell'altro legati all'amministrazione. parlarono però i movimenti e i SO0GGETTI REALI. da queste iniziativer sono nate una rete provinciale contro la violenza sulle donne, una associazione politico culturale, "INcomune" ed uno sportello per i diritti, lo stesso che ha dato tutela "alla malcapitata cinese"...
come si definisce il comportamento di chi vede e si gira dall' altra parte?
forse, luca, sarà solo un caso che oltre ai presenti anche l'amministrazione abbia fatto la stessa cosa....
non ci riconosciamo nel centro sinistra(strato o meno)lavoriamo sui contenuti e sui diritti. non ci interessano le contrapposizione dei partiti, siamo abituati a vivere sulla ns pelle e sulla pelle di tanti e tante, i costi che la (mala)politica ci impone. non partiamo da paradigmi ideologiche o da gelide impostazioni di realpolitik. noi partiamo dai corpi violentati dall intolleranza e dall razzismo latente, dalla dignità negata a migliaia di esseri umani, migranti e non, dalla precarietà dell esistente che ti cancella il futuro, dai beni comuni martoriati e svenduti.
troppo facile metterla sulla strumentalizzazione politica, ma non addebitatelo a noi. abbiamo scelto la disobbedienza, cosi come padre don gallo, padre alex zanottelli, gino strada, don vitaliano, i movimenti no global ieri e occupy oggi. se proprio dovete identificarci, sono questi i ns punti di riferimento. TUTTI, appuinto, al di fuori dei PARTITI, ma TUTTI, nella mobilitazione sociale. DISOBBEDIENTI appunto!
Non posso nemmeno pensare che tutti coloro che erano presenti in piazza fossero tutti legati alla giunta comunale e pertanto indifferenti all'accaduto."Condivido e sottoscrivo le affermazioni dell'assessore,la polemica politica innescata dal brutto episodio da parte di una porzione di opposizione,a mio avviso è un boomerang di proporzioni mega galattiche,identificare i concittadini presenti che non hanno sentito il dovere di essere solidali con la malcapitata donna cinese,intervenendo o allertando le forze dell'ordine,equivale a mettere sullo stesso piano i paesani indifferenti alla maggioranza della comunità rappresentata politicamente dal centro-destra.Se questo concepiscono le menti del centro-sinistrato schieramento di opposizione casamassimese,non ci si deve stupire dell'esito della consultazione elettorale!
Mi spiegherebbe come mai il nostro documento presentato in C.C. sul tema è stato snobbato alla grande e la richiesta al comune di costituirsi parte civile, ignorata?
Forse la "rabbia" di alcuni cittadini, affonda le radici nell'indolenza con cui affrontate alcune tematiche! E' solo la mia opinione, ovviamente.
Tuttavia, mi preme fare un'appunto, in un articolo come questo dove la passionalità esce anche fuori dalle righe, dove la ricerca della giustizia diventa prioritaria e dove la difesa del più debole deve sempre essere il senso comune del vivere quotidiano, noto con disappunto, che più di una volta arriva un attacco gratuito alle forze politiche di centrodestra e alla giunta comunale.
I valori della vita, il rispetto per l'essere umano appartengono agli uomini di destra come di sinistra, la lotta all'omertà è una lotta portata avanti dalla destra come dalla sinistra, la pressante situazione economica è inevitabilmente un problema sia della destra che della sinistra.
E' assurdo pensare che, solo perchè nessun esponente del centrodestra non si sia recato in ospedale a supportare Mey, la giunta comunale sia totalmente indifferente alle problematiche che il paese vive.
Non posso nemmeno pensare che tutti coloro che erano presenti in piazza fossero tutti legati alla giunta comunale e pertanto indifferenti all'accaduto.
Nessuno deve farsi giustizia da solo ma tutti e dico davvero tutti, possono insieme cambiare strada intervenendo sia sul piano culturale sia nella formazione del senso comune.
La giunta comunale, le rappresentanze di maggioranza e le istituzioni metteranno in campo tutte le possibili soluzioni per abbattere il retaggio culturale negativo che affligge il comune di Casamassima.