Qualcosa sta cambiando nello scenario commerciale a due passi dai nostri confini.
Con la manovra finanziaria appena varata, infatti, in materia di liberalizzazione di orari e aperture, il nuovo decreto legge – secondo l’avvocato amministrativista esperto in materia Felice Lorusso – prevede che i negozi di Bari da subito possano restare aperti quando e quanto vogliano, perché lo stesso decreto è immediatamente precettivo; secondo l’assessore alle Attività economiche del Comune di Bari, invece, Franco Albore, la norma entra in vigore dal 1° gennaio prossimo, per cui – per ora – sono fatte salve le domeniche di apertura straordinaria secondo la calendarizzazione precedente, che prevedeva l’apertura straordinaria: 1 per ottobre, 1 per novembre e tutte quelle di dicembre. Questo perché Bari rientra nelle città d’arte e turistiche.
Casamassima resta ai margini di questa contesa, ma l’ipermercato Auchan incassa comunque le aperture straordinarie. Sarebbero 3 le domeniche concordate con l’amministrazione comunale: il sindaco Mimmo Birardi sta provvedendo all’ordinanza, l’accordo pare già fissato.
Nel gennaio 2011 l’Auchan aveva fatto richiesta in relazione a una prima calendarizzazione alla quale aveva fatto seguito l’ok del commissario prefettizio, poi si sono aggiunte 6 domeniche e Birardi chiedeva l’estensione al centro abitato: questo per favorire gli esercenti in occasione degli eventi per cui Auchan aveva chiesto le 3 domeniche ulteriori: il 2 ottobre per il corteo storico, a novembre per la sagra del vino novello, e per la manifestazione dei presepi dell’associazione cartapestai. Da tutto è salva la data del 30 ottobre, che secondo il sindaco era già contenuta nell’ordinanza commissariale.
Veniamo ora ai retroscena “economici” che tanto hanno fatto preoccupare Alessio Nitti durante il Consiglio comunale dello scorso 13 settembre.
Nitti, citando un “debito fuori bilancio” (perché secondo lui mancava la copertura finanziaria), chiedeva spiegazioni sugli importi destinati alle attività culturali date in affidamento alla Pro Loco (a suo dire ‘superflui’ o comunque ‘inesistenti’), e guarda caso c’entrava proprio Auchan.
A luglio - secondo quanto riferito in Consiglio dal sindaco e dall'assessore ai Tributi, Ninni Columbo - pare fossero stati promessi dall’ipermercato al Comune di Casamassima circa 40mila euro, che l’amministrazione ha provveduto a 'girare' sulle attività culturali (visto il parere dei revisori dei conti), conferendo l'incarico di coordinamento delle stesse alla Pro Loco.
Tra una cifra e l’altra, Nitti aveva interpretato in maniera non corretta i numeri perchè quanto promesso da Auchan risultava essere destinato “necessariamente” a quel tipo di attività, al fine di garantire pari opportunità ai negozianti del centro abitato: aperture straordinarie per l’Auchan sì, ma anche agli imprenditori casamassimesi a fronte di eventi cittadini (per favorire il turismo o anche il semplice “passeggio” pedonale dei residenti).
Sicché in definitiva, Auchan incassa le aperture straordinarie, i negozianti 'incassano' gli eventi e la Pro Loco gestisce la logistica e l’organizzazione di questi ultimi. Un cerchio che si chiude e non lascia “debiti fuori bilancio”.
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