Una polemica sui ritardi meridionali, su questa specie di abitudine di rilassarsi troppo, chiude la 7° edizione della Sagra del vino. Ma è una polemica che, tutto sommato, fa bene, perché denota circolarità di pensiero, partecipazione del pubblico alle iniziative e desiderio ardente di manifestare la propria identità. Il tutto in linea con la nostra mission: dare voce ai cittadini.
Ieri sera, al di là dei ritardi, però, il pubblico ha gremito piazza S. Croce regalando momenti senz’altro unici. La tavola rotonda sul turismo, prevista prima del concerto dei Maltesi, ha visto la partecipazione degli ospiti attesi; il sindaco Mimmo Birardi, nel ricordare di voler continuare a puntare sulla valorizzazione del centro storico, ha regalato uno spaccato di memoria culturale ai presenti raccontando la leggenda della madonna col mantello azzurro che salvò Casamassima dalla peste: il colore azzurro poi sarebbe diventato il colore ufficiale delle pareti delle abitazioni (l’analogia è intuibile).
Interessanti sono stati tutti gli interventi proposti. Se l’obiettivo era quello di mettere in rete persone, esperienze e saperi, il risultato può definirsi ottimale: il tavolo tecnico sarà riproposto a Rutigliano, sede del Gal Sudest barese, con il quale si continuerà a sensibilizzare e comunicare la necessità di mettersi insieme, di costruire un cerchio di collaborazioni e di conoscenze, perché da soli si sta come le foglie nel deserto.
La presenza del senatore Antonio Coppi, benché il clima sia un po’ avverso ai politici, è giunta a dare man forte a Casamassima, visto che lo stesso è sub commissario al CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura), al quale fanno capo 3400 operatori di cui 1600 ricercatori, con 48 strutture sparse in tutta Italia. Il compito dell’ex senatore è di tutto rispetto, “consiste nell’indirizzare la ricerca riguardo ai problemi in agricoltura”. Ai nostri microfoni aveva dichiarato: “Spero di dare un impulso nuovo ai ricercatori, tenendo conto delle esigenze del mercato, mettendo a confronto da una parte i ricercatori, dall’altra gli imprenditori. Mi batterò per migliorare i prodotti che vengono usati in agricoltura per i vari trattamenti. Dobbiamo mettere un freno alle tanti morti per cancro che colpiscono gli abitanti delle nostre zone”. E ieri sera il senatore ha ribadito la volontà di volersi prendere cura anche di Casamassima, e noi monitoreremo la sua attività.
Simone Pinto, ex sindaco di Castellana-Grotte – cittadina la cui economia si fonda sull’agricoltura e la manifattura, e che ha scoperto solo in epoca moderna la vocazione turistica grazie alle note Grotte di Castellana – ha sottolineato l’importanza, per le amministrazioni pubbliche, della lungimiranza e della creatività: “è necessario non fossilizzarsi e dare nulla per scontato. Una cittadina come Castellana deve poter capitalizzare la risorsa naturale/turistica per rilanciare l’economia del territorio, e questa passa per le origini. Essenziale diventa però essere parte di un sistema, un pezzo della catena che deve coinvolgere più realtà locali, così che non si vada allo sbaraglio ma si abbia una visione comune”.
E così il presidente del Gal sudest barese, Pasquale Redavid, ha sottolineato proprio l’aspetto della rete, della esigenza, oggi, di non sparare nel mucchio iniziative ma di ottimizzare quello che il territorio offre attraverso una concertazione: una sorta di accordo per rendere continuativa l’attrazione turistica nei centri urbani passando per il coordinamento delle iniziative. In effetti la nostra sollecitazione era andata proprio in quel senso: nell’arco di 2-3 giorni abbiamo assistito a un sovraffollamento di eventi per cui è mancato il coordinamento a livelli imbarazzanti: se ad Acquaviva delle Fonti si svolgeva la sagra della cipolla, a Santeramo in Colle era in corso la sagra dei sapori di Murgia, a Castellana-Grotte veniva proposta la rassegna gastronomica con percorso di degustazione di vini nelle Grotte, giusto per citarne alcuni.
Tutti questi eventi, che rendono attrattivo un territorio per i turisti stranieri, come per quelli extracomunali, sono a tutti gli effetti strumenti di marketing territoriale, che se inseriti in una opportuna strategia di promozione possono rilanciare un’area favorendo sviluppo economico e nascita di posti di lavoro, da inserire in quell’industria culturale che tanto fa fatica a essere riconosciuta fattore di economia.
La Puglia negli ultimi 2-3 anni ha visto crescere la domanda turistica, ma andando a scandagliare i dati reali di incoming abbiamo scoperto che questa crescita riguarda prevalentemente il Salento e una parte del Gargano; la “Terra di mezzo”, come ebbi modo di definirla un po’ di anni fa, che riguarda la Murgia barese (da nord a sud), rimane indietro in fatto di capacità ricettiva e di produzione di offerta: il mare non può essere determinante per una zona dell’entroterra, sicché si dovrebbe puntare sulla enogastronomia, sulla cultura e sui percorsi itineranti storico-federiciani. Ma le amministrazioni pugliesi ora hanno anche lo strumento dell’albergo diffuso, sarà meglio che insieme ai bandi di finanziamento regionali (e non) si diano da fare per costruire un’identità del territorio che deve passare per la creatività, le competenze e la stessa memoria storica dei luoghi e dell’humus: dei genius loci, in sostanza.
Quello che serve è sotto il naso: i giovani dovrebbero credere di meno alle chiacchiere che scorrono a fiumi e impegnarsi a capire cosa accade davvero intorno a loro, al di là degli scandali. La conoscenza è potere, ma se si spera che la conoscenza arrivi per trasmissione virale come l’influenza si è proprio fuori dalla realtà: la conoscenza si deve fabbricare, occorre andare a cercarsi i mattoni.
Ieri sera molti hanno perso l’occasione di capire come funzionano i bandi del Gal sudest barese (attualmente in corso), hanno perso l’occasione per sapere, chiedere, relazionarsi con chi poteva dare risposte alle domande. Ci sono soldi a disposizione, perché non chiederli?
Commenti
Un saluto a tutto il Paese Azzurro .... spero
E' necessario conoscere la verita sulle cose perchè poi questa ci permette di fare le cose per bene e non improvvisate a tal punto da causare dei danni irreparabili. Prima di procedere è necessario condurre un attento studio e sopratutto serio.
UN bel complimento va anche a chi ha organizzato la sagra.
L'unica pecca è non aver ascoltato il responsabile del GAL, ma tutto sommato con lui ci parlo tutti i giorni.
Questa è la dimostrazione che quando si fa gioco di squadra le cose riescono bene.
Per il prossimo anno proporrei una maggiore pubblicizzazione, perchè nei dintorni in pochi erano a conoscenza dell'evento.
Se analizza la situazione, sig. Bari, si renderà conto che ognuno di loro portava un'esperienza, un sapere.
L'ass. alle Attività produttive al Comune di Casamassima, Gino Petroni, si è appena insediato: lasciamogli il tempo di cominciare a lavorare e proddure (appunto), poi interrogheremo anche lui. E senz'altro saremo lieti di sapere su cosa ha lavorato.
Il sindaco, avrà notato, ha portato solo il saluto.