Oggi pomeriggio i funerali del parroco della Chiesa Matrice, don Nicola Ludovico. Una lunga sofferenza ha provato la sua vita per un intero anno, fino a quando il Padre che ha tanto amato lo ha richiamato a sé. Aveva 65 anni.
Grande è il dolore che ha accompagnato gli animi dei parrocchiani, profondamente legati a lui da affetto sincero e che per quasi trent’anni si sono messi alla sequela dei suoi insegnamenti per servire Dio e la Chiesa e per essere, con l’espressione che lui amava tanto, “carovana in cammino”. Oggi quella carovana ha perso la sua guida, il suo pastore che tanto si è adoperato per testimoniare il Signore con la sua vita. Una vita di servizio, sempre protesa al bene comune, tutta dedita alla sua amata parrocchia S. Croce.
Con la scomparsa di don Nicola si conclude una pagina di storia religiosa e sociale del nostro paese, cominciata al suo arrivo, nel 1983. Il parroco, nei suoi 28 anni alla guida pastorale di Casamassima, ha sempre tenuto intatti i suoi rapporti con le istituzioni locali, in una cooperazione e in un dialogo costanti. Un cardine per tutta la comunità casamassimese, i cui insegnamenti resteranno impressi in quanti si sono lasciati condurre nel cammino per imparare a “vivere da cristiano”.
Commozione e cordoglio sono stati manifestati dal neo sindaco, Mimmo Birardi, insieme a tutte le autorità cittadine. Parole di sincera gratitudine, a nome di tutta la cittadinanza, quelle espresse dal sindaco, che con viva partecipazione ha ricordato la figura dell’arciprete al termine del rito. Profondamente commosso, ha espresso il suo ringraziamento personale al compianto parroco a cui era legato da affetto fraterno, ha infatti manifestato rammarico nel non poter giovare del suo sostegno: “ora che ho assunto questo incarico di responsabilità”.
Tanti i concittadini venuti in Chiesa Madre per dare l’estremo saluto al parroco del paese, e per stringersi in un abbraccio fraterno al dolore dei familiari, ma anche della comunità parrocchiale e degli operatori pastorali, che tanto hanno fatto perché l’amata chiesa dove per tanti anni don Nicola ha celebrato la messa, fosse pronta per l’estremo saluto. Un lunghissimo e caloroso applauso ha accompagnato il feretro all’uscita dalla Chiesa, portato a spalla dai suoi amici sacerdoti, primo fra tanti il vice parroco don Giovanni Lepore che, instancabile, ha assunto il ruolo di guida della comunità quando le condizioni di salute del parroco si sono aggravate.
“Ciao”, “Grazie dai tuoi ‘lazzaroni’”, recitavano alcuni striscioni appesi sulle mura esterne dell’Oratorio parrocchiale, scritti dai tanti ragazzi che lo frequentano e a cui don Nicola teneva moltissimo. Proprio quest’anno, l’Oratorio “Pier Giorgio Frassati”, ricorda i 10 anni dall’avvio della sua attività sempre tesa al bene dei più giovani, fortemente voluto dal parroco e che continuerà, con inesauribile forza nei suoi programmi per tenere vivo il ricordo del defunto sacerdote.
Il ricordo di un sacerdote tenace, volitivo, energico, talvolta burbero, che mai si sarebbe stancato di ripetere quanto grande e bella fosse la carità, la gratuità nel donare, l’importanza di una vera esistenza da cristiano, spesa intensamente al servizio della Chiesa, “per essere veri lavoratori della Vigna del Signore”, come lui soleva dire. La sua missione sacerdotale, gli ha fatto testimoniare il Vangelo con la sua vita, vissuta nel segno di una vera Luce, forse troppo grande per essere vista dai semplici cristiani.
Commenti
Grazie don Nicola non ti dimenticheremo mai
dove ti ho lasciato lì ti rincontro: sperdutamente solitario e fintamente tenebroso. Ormai non resti che tu, ad ascoltare il tuo disinibito candore intellettuale, a ragionarti d'ogni sorta sul chi ha le colpe senza nemmeno porti il dubbio che quand'anche fosse come tu dici (don Nicola colpevole) dov'era quest'alfiere temerario?
Dov'era sì distratto da non poter scatenare una class action contro il parroco depredatore??
Dov'era lo spadaccino, che oggi s'inerpica sul Birardi, che domani troverà un altr'uomo cui menar pur di ottenere consensi inutili..
..che ieri non esisteva?!??!
Non esisti alfiere... amara verità d'una scena tombale.
Tutti t'hanno conosciuto qui, palcoscenico d'una finzione che nemmeno un professore potrebbe reggere. O no?
Eh, volpino, furbo non fosti, dato il cotanto spogliar di vesta...
Avresti potuto dire cristinamente... "se avremo l’occasione di continuare questo dialogo", auspicando nuove occasioni per approfondirle in futuri confronti pubblici. Avrei raccolto questo invito, assumerlo come un auspicio impegnativo per entrambi; aldilà di ogni confronto compiacente ed accomodante.Polemicamente, invece, azzardo una spiegazione. Perché, da parte dei maggiori esponenti della Chiesa gerarchica, rischiare il confronto, il dia-logos dove contano solo argomenti contro argomenti, quando ormai possono godere di un monopolio mediatico che garantisce loro il privilegio rassicurante del monologo, la tranquillizzante assenza di ogni obiezione e critica? Quello dei rapporti tra teologia e filosofia, tra essere ed ente, tra fatto e interpretazione, infine tra Fides et Ratio, e delle tradizioni di pensiero che in tutto ciò entrano in gioco.La verità è che queste parole sono scritte il giorno 30 giugno 2011. “La verità della vita è la carità”.E’ di cristallina evidenza come la parola di sei lettere usata in entrambe sia identica, ma faccia riferimento a “cose” diverse quanto il cane dal gatto, l’amicizia dalla trascendenza, e un termine dall’altro in qualsiasi altra coppia di vocaboli dalla grafia e dal suono perfettamente difformi. Come la carità di Don Nicola... Buon dia-logos fra te e te. O voi e voi... PS: Quanto a Le Roy, non hai apprezzato l'umorismo o il sottinteso.
1 - L' ira è un vizio capitale.
2 - L'intolleranza verso il pensiero altrui è fanatismo.
Sta uscendo fuori la tua ira e la tua collera, cosa fai? predichi bene e razzoli male? Queste sono tue parole!!
Penso che dopo queste tue affermazioni sia giunta l'ora di dire "CAPOLINEA". Visto che non conosci la sottile linea che passa tra il dire la propria opinione e invadere la vita personale di chi scrive. Abbandono questo forum non perché ho paura di rispondere alle vostre provocazioni, ma perche' fondamentalmente penso di poter investire meglio il mio tempo. Giocare con l'identità delle persone non e' alquanto corretto sopratutto con chi ha avuto gli attributi e non si e' nascosto dietro pseudonimi. Ti piace assumere l'atteggiamento di potere quando hai dalla tua parte la conoscenza dell'identità altrui, mentre la tua e' al sicuro, vero?
Alfiere, Horst, ora che don Nicola non c'e più e che le critiche e i taglia taglia scorrono a fiumi cosa farete? Innaugurerete un partito con lo slogan "rivogliamo la nostra chiesa"? Oppure aspetterete il nuovo arciprete e alla prima sua mossa falsa riaprirete un forum? Penso che sappiate fare solo questo.
Don Nicola può aver fatto mille sbagli, ma da lui ho imparato tante cose, una tra questi e "LA CARITA'" che comprende e non si adira. Mi torna di aiuto con voi!
CHIUDO UTILIZZANDO LE STESSE PAROLE DELLA REDAZIONE "BUONA VITA"
P.S. Alfiere Leroy si scrive così e non Le Roy!! Sono 2 cognomi di persone Adolph Leroy e Rose Merlin. Non e' il re Merlino!
Horst, un bimbo che si taglia in via sammichele a Casamassima, fin quando le voci arrivano in via Bari, il bimbo e' morto!!
In una sintesi panecicoriesca post 38 mi definisce uomo senza fede. La sua carriera di fede non dev'essere particolarmente felice...Dimentica infatti che:
1 - L' ira è un vizio capitale.
2 - L'intolleranza verso il pensiero altrui è fanatismo e integralismo talebano, non fede cristiana. ...Gl'indrottinati riconosceranno antiche questioni sui limiti degli pseudocredenti. Capirò solo le accuse di retore supercazzolico alla Vendola ( vedi Birardi Mazzone ). Scusatemi ma così son fatto.
Vorrei, vorrei, Chiesa Madre, che hai accompagnato i miei cari, tutti i miei esami e miei Natali, averti come eri.
Vale per tutti i panecicorieschi che interverranno sulle orme del post sudddetto. Un fervente cattolico insisterebbe ulteriormente sull'aspetto dottrinale, un antropologo sugli aspetti biopsichici. Troppo complicato anche per me.
siccome non è nostro stile scivolare precariamente su un terreno tanto inutile (la censura, che lottiamo ogni giorno a rischio di "essere segnalati" o querelati sulla nostra pelle e gratuitamente) cerchiamo di capire una volta per tutte che noi ci mettiamo la faccia e la firma.
I lettori sono liberi di non farlo, visto che siamo in democrazia, ma altri commenti riferibili alla censura non saranno tollerati.
In fondo, non glielo ha prescritto il medico di fasciarsi la testa leggendo il nostro sito di informazione.
Saluti e - di nuovo - buona vita.
Illazioni che lasciano il tempo pure nella morte.
Saluti e buona vita!